Sarah Mancino è una dei due insegnanti di Yoga del Centro Onze di Milano, gestisce i corsi del martedì e del giovedì. Sarah incontra la disciplina Yoga a 16 anni e da allora ne fa una pratica costante. Consegue la certificazione di insegnante presso l’Ashram di Sivanda in Austria e di operatrice di massaggio sonoro con le campane armoniche presso la scuola di Albert Rabenstein. All’Hatha Yoga unisce la pratica del Nada Yoga, legato al suono e all’utilizzo di campane tibetane e tamburi armonici per il raggiungimento del rilassamento profondo.
Sarah, che cos’è la disciplina Hatha Yoga?
Nella mia interpretazione dell‘Hatha Yoga, antico strumento di indagine intorno al sé, l’attenzione è posta sullo sviluppo dell’ascolto e il rispetto del proprio sé nella gradualità dell’apprendimento della tecnica. L’importante è conoscere le capacità del proprio corpo, rispettandone i tempi di presa di consapevolezza della disciplina con gradualità, senza forzare.
L’Hatha Yoga insegna a dominare l’energia cosmica presente nell’uomo, naturalmente manifesta come respiro. Aiuta ad apprendere come gestire nel tempo la cosa più instabile in assoluto dell’essere umano: la mente.
A chi è rivolto Hatha Yoga?
E’ una pratica utile a coloro che sentono la necessità di conoscersi e andare oltre i propri limiti, imparando a rispettarsi e ascoltarsi. Questo avviene attraverso lo sviluppo della pratica che dovrebbe rispettare un giusto equilibrio tra posture (Asana) e il controllo del respiro (Pranayama) e l’utilizzo della voce e del suono (Nada Yoga) ovvero per raggiungere rilassamento e meditazione ed entrare in un profondo e quieto ascolto dei propri confini espandendoli. Il livello che si raggiunge è soggettivo per ogni partecipante.
A cosa serve l’Hatha Yoga?
A mio avviso è più saggio esprimere il punto di partenza piuttosto che l’arrivo, per non porre limiti. E’ una via che si può percorrere solo un passo per volta. Innanzitutto si cerca l’incontro con il proprio centro, quindi l’espansione della propria consapevolezza. Lo Yoga fa bene al corpo, alla mente e allo spirito, ci espande da una condizione umana limitata a una divina infinita.
Cosa bisogna portare per allenarsi?
E’ consigliato un abbigliamento in fibra naturale, comodo e che permetta di muoversi facilmente. Non sono necessarie scarpe. Un materassino per fare gli esercizi a terra (in caso si utilizzi un materassino del Centro è bene portare un asciugamano per questioni igieniche) e una coperta leggera per scaldarsi durante i momenti di rilassamento.
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