Sabato 14 e Domenica 15 novembre 2015 Centro Onze
Dalle ore 10.00 alle 18.00 ( Con pausa pranzo libera )
Prenotazioni/info: Thonla Sonam – 02.6551288 himalayamg2@yahoo.it
Costo del corso : euro 140
Si consiglia un abbigliamento comodo : Tuta , calzettoni
Le antiche ciotole del canto tibetano, hanno origine in Tibet ancor prima dell’ avvento del Buddismo indiano. Per trovarne la loro traccia ed il loro utilizzo, dobbiamo risalire all’antica religione Bon. I monaci Bon ne conoscevano sia il valore che l’utilizzo sul corpo umano.
In Tibet i monaci Bonpo (classe più elevata dei monaci Bon) erano considerati veri e propri Sciamani; solo loro, per la guarigione spirituale dell’uomo che presentava segni di malattie non visibili, le utilizzavano.
In India invece, i grandi meditatori Mahasitha,ne facevano uso per riequilibrare i centri energetici.
Con l’avvento del Buddismo indiano,Padmasambhava ed i Bonpo unirono le loro comuni filosofie per armonizzare corpo e mente. Anticamente veniva già dato valore al corpo come insieme tra Microcosmo e Macrocosmo. Tutti e due gli insiemi devono pensare, agire, vivere in un unico insieme. Quando questo Ecosistema non esiste, si sviluppa una dissonanza energetica che causa la malattia.
Le ciotole venivano forgiate con una lega speciale composta da 7 Metalli associati e beneficiati dall’influenza dei 7 pianeti del sistema solare.
Per intercedere con la malattia o il problema di colui che veniva sottoposto al trattamento con le ciotole, i monaci davano molta importanza all’influenza astrale .
Oro/Sole
Argento/Luna
Ferro/Marte
Mercurio/Mercurio
Stagno/Giove
Rame/Venere
Piombo/Saturno
Possono essere suonate in corrispondenza dei chakra, i centri che regolano il flusso dell’energia, rienergizzandoli, riequilibrando i cinque elementi e i cinque sensi e contribuendo così a liberarsi da qualunque negatività.
Il suono della campana tibetana genera diverse frequenze che aiutano a creare l’onda energetica che mette in equilibrio la relazione tra corpo e mente.
Durante il seminario impareremo a suonarle, farle vibrare con un delicato bastoncino, usando questo strumento musicale per creare un suono di guarigione per noi e per gli altri.